I templari by Geordie Torr

I templari by Geordie Torr

autore:Geordie Torr [Torr, Geordie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2021-04-16T12:00:00+00:00


Problemi locali

All’epoca, le principali città dell’Outremer, soprattutto i porti, albergavano colonie di mercanti europei, dediti al commercio via mare e via terra con i regni crociati. Nel 1193, re Enrico di Gerusalemme scoprì che uno di quei gruppi, i mercanti di Pisa residenti a Tiro, complottava per prendere il controllo della città e consegnarla a Guido di Lusignano, che aveva acquistato Cipro grazie ai loro prestiti, concedendo loro in cambio generose licenze commerciali. Enrico, d’altro canto, favoriva i rivali dei pisani, i genovesi.

Quando seppe della cospirazione, espulse i pisani da Tiro e mise in prigione il loro capo. Questi si vendicarono compiendo una serie di scorrerie in città e villaggi della costa ed Enrico espulse anche i pisani residenti ad Acri. Il fratello di Guido, Amalrico di Lusignano, parlò in loro favore, facendo infuriare il re a tal punto che mise in prigione anche lui. I Templari, che avevano legami stretti e di lunga data con la famiglia dei Lusignano, chiesero al sovrano di rilasciare Amalrico, e lui alla fine cedette.

Altri problemi si profilavano al nord con gli armeni del principato di Antiochia. Nel 1189, dopo aver strappato ai Templari il castello di Baghras, Saladino ne aveva ordinato lo smantellamento, ma poco più tardi, Leone di Armenia-Cilicia vi si era insediato allo scopo di ricostruirlo. Oltre a prendere il castello, si era annesso una parte non trascurabile di territorio lungo la frontiera di Antiochia. Il principe Boemondo, contrariato all’idea che gli armeni controllassero una fortificazione di confine tanto strategica, chiese che Leone riconsegnasse Baghras ai Templari, così smaniosi di rientrarne in possesso che valutavano persino l’uso della forza. Il 28 settembre 1193, tuttavia, l’Ordine fu gettato nello scompiglio dalla malattia e dalla morte improvvisa del Gran maestro Robert de Sablé.

Un mese dopo, il principe Leone invitò Boemondo a Baghras, per stabilire la proprietà del castello. Era una trappola, ovviamente: appena Boemondo vi entrò con la moglie Sibilla, fu fatto prigioniero insieme a tutto il suo seguito.

Enrico convinse Leone a liberare Boemondo e ad abbandonare le sue rivendicazioni su Antiochia, tenendo in cambio Baghras e i terreni circostanti. Benché l’accordo riportasse la pace nel nord, scontentava i Templari, sacrificando i loro interessi per un bene superiore. L’Ordine, tuttavia, stava rafforzando sempre più il legame con Guido di Lusignano, ottenendo nuovi territori a Cipro. Nel maggio del 1194, Guido morì e il trono dell’isola passò ad Amalrico, altro alleato dei Templari.

Il successore di Robert de Sablé fu Gilbert Hérail, spagnolo, forse originario del regno di Aragona. Era un Templare di carriera, che aveva trascorso l’intera vita adulta al servizio dell’Ordine. Era stato gran commendatore di Gerusalemme nel 1183, poi era ritornato in Europa, diventando maestro dei Templari di Spagna e Provenza (1185-1190) e partecipando alla Reconquista. Era stato anche gran precettore in Francia. Quando fu eletto Gran maestro si trovava in Spagna e non tornò in Terra Santa fino all’inizio del 1198. Prima di lasciare la Spagna, però, chiese a papa Celestino III di confermare i privilegi dei Templari, che all’epoca costituivano la base delle loro attività, sia economiche sia militari.



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